11 Settembre 2001 – Ricordo bene quel giorno, avevo dieci anni. Erano le quindici (ora italiana), ed io stesa sul divano con mia sorella e mia mamma guardavo un programma per bambini, chiamato Melevisione. All’improvviso tutte le programmazioni sui vari canali, vennero prontamente e bruscamente interrotte dal Tg Speciale. Non dimenticherò mai quelle prime parole del giornalista del Tg3:”Buon pomeriggio e benvenuti a questa edizione straordinaria del Tg3, è di pochi minuti fa la notizia che un aereo di linea si è schiantato sulla torre Nord del World Trade Center di New York”. Non ricordo esattamente cosa ho pensato in quel momento, ricordo che ho guardato mia madre e dai suoi occhi sgranati capì che si trattava di qualcosa di grave.
Ricordo il fumo, l’inviato che parlava al microfono dal luogo dell’incidente, con in mano il microfono che agitava nervosamente. Incidente: questo si è pensato nei primi minuti, lo ripetevano spesso durante il collegamento. All’improvviso però, un secondo aereo squarciò per la seconda volta il cuore di un’America ormai in ginocchio. Venne colpita la seconda torre e in quel momento le parole del cronista cambiarono:”l’America è sotto attacco”!
Ricordo le immagini del presidente, fatto salire sull’Air Force One pronto a decollare in pochi minuti. Ricordo l’attacco al pentagono. Ricordo tutto di quel giorno! Non potrò mai dimenticare quella prima torre, orgoglio d’America, sgretolarsi sotto gli occhi del mondo, come fosse un giocattolo schiacciato da un bambino capriccioso. Sembrava un castello di sabbia crollato alla prima onda.
Il fiato sospeso, la paura negli occhi di chi ha vissuto quei tragici momenti.
Chissà cosa è passato per la testa a chi, intrappolato nelle torri, aprì le finestre e si gettò nel vuoto.
Tante, troppe le polemiche che ne sono conseguite. Intere trasmissioni televisive dedicate a capire il perché e il per come sia potuto accadere.
Tanti dubbi, tante domande, una sola certezza: oltre tremila morti.
Un bilancio disastroso.
Il mio pensiero in questo sedicesimo anniversario, è rivolto alle vittime e alle loro famiglie, le quali vite si sono interrotte quell’11 Settembre 2001.